Origini dell’acciaio inossidabile

Storia Acciaio Inossidabile

Acciaio Inossidabile

L’acciaio è una lega composta principalmente da ferro e carbonio, per definizione quest’ultimo in percentuale non superiore al 2,14%; oltre questo limite, le proprietà del materiale cambiano e la lega assume la denominazione di ghisa.

La scoperta

La scoperta dell’acciaio è stata fatta in molti luoghi del mondo proprio per questo non è possibile definire un singolo scopritore, ma è quasi certo però che i primi a fare un uso sistematico dell’acciaio siano stati gli indù, già nel 300 d.C.

Questo primo tipo di acciaio, definito “Wootz”, era dotato di una incredibile purezza e prodotto dal riscaldamento di ferro, carbone e vetro. 

L’acciaio Damasco

Dopo l’anno 1000 venne scoperto l’acciaio “Damasco” amatissimo in Europa poiché più resistente e flessibile rispetto all’acciaio Wootz. Impiegato principalmente nella produzione di spade utilizzate per le crociate. Queste armi erano flessibili e al tempo stesso durevoli.

In Europa si dovette attendere la prima metà del diciottesimo secolo e la rivoluzione industriale inglese prima che si mettesse in atto una programmi di ricerca e sviluppo nel campo della siderurgia.

Come spesso accade nella storia la scoperta dell’acciaio inossidabile è arrivata durante le sperimentazioni in campo bellico.

Il padre dell’acciaio inossidabile

All’inizio del ‘900 un chimico inglese di nome Harry Brearley era alla ricerca di un nuovo tipo di acciaio commissionatogli da un famoso produttore di armi. Questo acciaio doveva resistere all’erosione causata dalle alte temperature dovute all’attrito dell’ogiva che corre lungo la canna dei fucili.

Già all’epoca era noto che aggiungendo una parte di cromo alla lega si aumentava il punto di fusione, e lo studio del Dott. Brearley sviluppato nei laboratori di ricerca del Brown Firth definì scientificamente e con precisione tutti i rapporti tra i punti di fusione ed il contenuto di cromo.

Il Dott. Brearley si accorse che alcuni campioni realizzati erano resistenti all’attacco dell’acido nitrico, ma addirittura lasciati all’aria, dopo diversi giorni il loro aspetto rimaneva brillante e non presentavano nemmeno un punto di ossidazione (ruggine). Inconscio lo scienziato aveva realizzato il primo acciaio inossidabile della storia. Ma non solo oggi è ben noto che una soluzione di acido nitrico passiva all’acciaio inox.

Definizione del nome

All’inizio soprannominato “rustless steel,” ovvero “acciaio senza ruggine”, e successviamente “stainless steel”, tradotto “acciaio immacolato” o più correttamente “inossidabile”.

La ricetta del successo

Il 13 agosto 1913, quando Brearley mise insieme la sua ricetta: 12,8% cromo e 0,24% di carbonio.

Col tempo sarebbe divenuto chiaro che le ragioni della resistenza alla corrosione della nuova lega andavano ricercate nella capacità del cromo di legarsi all’ossigeno.

Inossidabile grazie all’ossido (processo di passivazione)

Ciò che rende l’acciaio inossidabile, è la presenza di cromo, che reagisce con l’ossigeno creando una patina appunto di ossido di cromo, invisibile ad occhio nudo. Questa avvolge l’acciaio e lo rende inattaccabile dall’ossigeno e da agenti chimici e quindi inossidabile.

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